FLORA

Posidonia oceanica

La Posidonia oceanica (L.) Delile, è una pianta marina endemica del Mar Mediterraneo presente lungo molte aree costiere italiane e protetta ai sensi della Direttiva Habitat 92/43 CEE (habitat prioritario 1120). È caratterizzata da foglie di forma nastriforme che possono arrivare anche ad un metro di lunghezza, larghe un centimetro circa e che si originano dal un rizoma formando fasci di circa 5-8 foglie. Il rizoma, che rappresenta il fusto della pianta, si fissa al fondo per mezzo delle radici e può essere immerso nel sedimento marino o ancorarsi sulla roccia. Le foglie che naturalmente cadono dalla pianta possono arrivare sulle spiagge in seguito a mareggiate e formare accumuli anche imponenti chiamati “banquettes”. Sui fondali sabbiosi la Posidonia forma vere e proprie praterie dalla superficie fino ai 40 m di profondità in acque limpide. Le praterie di Posidonia oceanica vengono considerate tra i più rappresentativi e importanti ecosistemi costieri del Mediterraneo per la notevole importanza ecologica, in quanto costituiscono un complesso ecosistema dove trovano cibo e riparo numerosi organismi. Le praterie di Posidonia sono alla base di molte catene alimentari sostenendo specie che vivono sia all'interno che al di fuori dall’habitat e rappresentano vitali siti di riproduzione. Sono inoltre considerati tra i più efficaci sistemi costieri vegetali per la fissazione di CO2 (anidride carbonica) come materia organica sottratta dall'atmosfera, sono caratterizzate da un’elevata produzione di ossigeno, da un’elevata biomassa vegetale e da una produzione primaria tra le più alte a livello mondiale per l’ambiente marino, oltre ad avere un ruolo nella protezione dall'erosione costiera. Le praterie di Posidonia costituiscono una delle componenti fondamentali dell’equilibrio e della ricchezza dell’ambiente litorale costiero mediterraneo. La presenza di Posidonia è considerata un buon indicatore della qualità delle acque per la sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali. Nel corso del XX secolo tuttavia questo habitat è andato incontro ad un notevole deterioramento, soprattutto in prossimità dei più importanti centri industriali e portuali. I fattori che ne hanno determinano la regressione sono numerosi e soprattutto di origine antropica, come la diminuzione della trasparenza dell’acqua, l’alterazione del regime sedimentario causato talvolta dal ripascimento delle spiagge, l’ancoraggio delle imbarcazioni, le attività di pesca a strascico, l’inquinamento e la competizione di specie algali invasive non indigene.



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