INFORMAZIONI TURISTICHE
Torvaianica
Tracce della presenza delle popolazioni dei Laurenti, nella zona dell’attuale Torvaianica, risalgono al XIV secolo a.C.
La leggenda vuole che, nel XII sec. a.C., Enea, in fuga da Troia, giungesse alla foce del fiume Numicus (attuale fosso di Pratica) per dare origine alla stirpe romana.
Sviluppatasi come area di forte interesse sacro in
età romana, l’area compresa tra l’attuale Borgo di
Pratica e il nucleo di Lavinio subì, a partire dal III
sec. d.C. le invasioni barbariche, fino ad essere
completamente abbandonata dopo la caduta
dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.).
Nell’alto Medio Evo, i monaci dell’Abbazia di San
Paolo divennero titolari del territorio dall’anno
883 e fortificarono il borgo con un castello e una
torre.
Nello stesso periodo vennero edificate, nel
circondario, anche la Chiesa di Santa Maria delle
Vigne e alcune grandi fattorie a carattere religioso
(Domus Cultae).
Oggetto di lotte tra le potenti famiglie romane,
tra il XIV e il XVI secolo d.C. il territorio vide l’avvio
delle torri di avvistamento contro le incursioni
saracene.
Nel 1567 venne avviata la costruzione della Torre
di Mezzavia (a metà strada tra il Tevere e Anzio),
ai margini di un bosco di querce ghiandifere.
Dal
“balanicus”, la ghianda, deriva il nome vajanico
con cui venne indicata l’omonima Torre del
Vajanico.
La località non subirà sviluppi fino agli inizi del
‘900, quando la zona si presentava ancora con un
diffuso ambiente paludoso e malsano.
Tor Vajanico fu utilizzata come avamposto dalla
Regia Marina ancora nel corso della I Guerra
Mondiale.
I lavori di bonifica avviati dal governo fascista iniziarono
nel 1929 e si conclusero nel 1940; nel
1937 fu costruito l’Aeroporto di Pratica di Mare,
presso la tenuta di Campo Ascolano e, nell’aprile
del 1938, fu fondata la cittadina di Pomezia, nella
cui giurisdizione ricade tuttora la fascia costiera
che include Pratica di Mare, Lavinio e
Torvaianica.
Con lo sviluppo dei lavori di bonifica,
l’area iniziò ad acquisire quelle caratteristiche di
residenzialità estiva che ha conservato fino ad
oggi.
Inoltre, soprattutto dal basso Lazio, iniziò
una migrazione stagionale di pescatori che si
accampavano con la bella stagione per ripartire ai
primi rigori dell’inverno.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, i
diversi villaggi di pescatori, le palazzine borghesi e
i casali di bonifica presenti lungo la costa, si fusero
nell’odierna Torvaianica fino a quando, negli
anni ‘50, si delineò il centro urbano attorno alla
Chiesa Beata Vergine Immacolata e al crocevia
rappresentato dalla via del mare, proveniente dall’entroterra
e l’originaria strada litoranea che
univa Ostia ad Anzio.
La Torre del Vajanico, parzialmente danneggiata durante gli eventi bellici e
ormai in disuso come guarnigione militare, fu
demolita agli inizi degli anni ‘60 per fare posto ad
un complesso condominiale.
Il boom economico degli anni ‘60, oltre a rappresentare
il periodo di maggior fama turistica e
mondana di Torvaianica, soprattutto per le frequentazioni
del gruppo di artisti che si raccoglieva
attorno ad Ugo Tognazzi che qui vi costituì l’omonimo
“villaggio”, vide la quasi totale cementificazione
del sistema dunale costiero, del quale
rimane oggi solo una traccia negli ultimi 1.500
metri all’estremità nord del litorale.
Oggi, in estate, i 10 chilometri del litorale sono
frequentati da oltre 200.000 villeggianti.
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